Quando torneremo a pedalare?

da | Apr 25, 2020 | dico la mia

La domanda più frequente che mi viene posta in questi giorni è: quando torneremo a pedalare all’aperto e quando rivedremo le corse in Televisione? Molti mi chiedono notizie a riguardo.

Sembra che con il giorno 4 maggio si inizierà progressivamente a tornare alla vita normale, con la riapertura di molte delle attività. A questo punto dovrebbe essere confermata di lì a breve la ripresa anche degli sport all’aperto e la possibilità di uscire dal proprio Comune. Ovviamente tutte queste cose andranno fatte con le dovute precauzioni! Questa ripartenza è nell’interesse di tutti, anche i Governatori delle Regioni puntano a questo e mancano ormai pochi giorni all’ufficializzazione… staremo a vedere.

A questo proposito vorrei condividere con voi due argomenti che ho letto su alcuni siti di ciclismo recentemente: le parole di Davide Cassani, che si sfoga riguardo le attività sportive all’aperto e le dure opinioni degli esperti relative al prossimo Tour de France.

Il C.T. della Nazionale italiana di ciclismo invita il Governo ad allentare le misure restrittive, per potersi muovere e fare sport con maggiore libertà, da soli e nel rispetto delle distanze di sicurezza. “Posso uscire?”: si intitola così un post su Facebook pubblicato dal C.T. dell’Italia del ciclismo che si domanda se davvero il 4 maggio sarà data la possibilità di fare sport nonostante l’emergenza coronavirus sia tutt’altro che terminata. Su questa scia è poi arrivata la proposta di Renato Di Rocco, presidente della Federciclismo, che parla di sanzioni sportive per chi non rispetterà i protocolli di sicurezza dopo la ripartenza delle attività.

Dall’altra parte riguardo al Tour de France si leggono cose che tutti noi non ci augureremmo mai di sentire. Benjamin Cowie, professore di epidemiologia presso l’Università di Melbourne, nell’intervista concessa a Sporza ha elencato le diverse difficoltà nel prevedere un evento di portata mondiale come la Grande Boucle di quest’anno: “Ci sono seri problemi per la salute di tutti nell’organizzare il Tour de France ad inizio agosto. Francamente è molto difficile pensare a misure che lo rendano sicuro per i ciclisti, soprattutto considerato l’intenso contatto tra di loro e la durata della competizione. La quarantena anticipata, che ha visto coinvolti fin da subito gli atleti, non può eliminare completamente il rischio di contaminazione. Se ci sono spettatori che non possono stare a distanza di sicurezza l’uno dall’altro e dagli atleti, come vediamo durante le corse, anche indossare una mascherina non sarebbe garanzia di sicurezza. Penso sia improbabile che ci siano eventi sportivi nei prossimi sei mesi.”

Sono considerazioni pesanti, ma vista la serietà del problema capisco benissimo: ci sono in gioco le vite delle persone! Ovviamente di giorno in giorno scopriremo la verità e l’evolversi della situazione. È giusto affidarsi e lasciare agli esperti la gestione delle cose e ci diranno se Tour, Giro o Vuelta saranno in condizione di essere disputati. Lo scopo fondamentale e la condizione necessaria perché queste gare si svolgano è che tutto sia in sicurezza per atleti, addetti ai lavori e spettatori.

Io ci spero davvero e sono fiducioso!

Volevo concludere lasciandovi con questa bella frase: “La bicicletta è un mezzo ecologico, non inquina, snellisce il traffico e quindi sono tutti quei valori che dobbiamo incentivare per la ripartenza della nostra vita quotidiana.”

La trovo una frase bellissima.

A presto

Damiano

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